i pianoforti (e la testa) di Jeremy Bentham

Jeremy Bentham (1748-1832) fu un filosofo e giurista inglese. Gran bel personaggio, uno dei più importanti rappresentanti dell’utilitarismo, dottrina secondo cui la felicità è prodotta da azioni che recano il massimo di piacere e il minimo di dolore. Detta così pare un po’ egoista come idea, ma per Bentham la felicità del singolo è legata alla felicità collettiva, per cui se una mia azione reca piacere alla collettività, reca piacere anche a me, e in questo modo egoismo e altruismo diventano la stessa cosa.

Comunque, anche questo personaggio, come tanti grandi pensatori, aveva le sue fisime. Ad esempio, uno dei piaceri più grandi per Bentham era la musica, tanto che fece installare dei pianoforti in tutta la casa, proprio in ogni camera, bagno compreso, e pagava dei musicisti perché suonassero giorno e notte. Non sappiamo cosa ne pensassero i vicini.

Un’altra debolezza era il suo desiderio di passare alla Storia: nel testamento suo richiese (e fu accontentato) di essere imbalsamato, vestito e collocato in una vetrina a cui aveva dato il nome di “Auto-Icona”. Fu accontentato e fu collocato in un corridoio del college dell’Università di Londra (vedi l’immagine). La testa è una riproduzione in cera perché l’originale si era rovinata durante il processo di imbalsamazione, era diventata nera e irriconoscibile. In ogni caso, anche testa vera trovò posto nell’ “auto-icona”, posizionata tra le gambe del cadavere e lì rimase fino al 1975 per poi finire in un frigorifero nei sotterranei del college (era stata portata via da alcuni studenti che per poi per la modica cifra di 10 sterline la fecero ritrovare nel deposito bagagli di una stazione).

 

 

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nella vita alle volte si è il gabbiano, altre volte la statua...
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