Nell’800 erano molti gli uomini che amavano sfoggiare ampi baffoni ben curati, di indubbio effetto. Diffusa in tuttta Europa, non si sa da dove partì questa moda ma certamente fu in Inghilterra che ebbe più seguito, anche perché il regno l’esercito britannico nel 1860 obbligò tutti i suoi ufficiali a portare i baffi come segno di virile autorità: niente glabri nell’esercito della regina! (e neanche astemi, se è per questo…)
E dal momento che si trattava di baffoni di tutto rispetto, andavano curati per bene, mantenendo la forma con misture di cera, sego e altre porcherie. Tutta roba però che aveva la pessima abitudine di sciogliersi col calore, anche quello prodotto da bevande calde: uno prende il suo bel tè, porta la tazza alle labbra, il té scioglie la cera –o quel che è, la cera cola nella tazza e così il tè è da buttare e il baffone diventa pencolante.
Nello stesso 1860 però (e non a caso, anche se non si sa se dopo le disposizioni militari o viceversa) il vasaio Harvey Adams di Londra inventò la tazza dei baffi (o per baffi). Questa tazza si caratterizza per una sporgenza verso l’interno (chiamata guardiabaffi) che lascia passare il liquido proteggendo il virile baffo che in questo modo restava asciutto. Problema risolto!
E siccome i baffoni erano di moda un po’ fra tutti i gentiluomini dell’epoca e un po’ dovunque, queste tazze dilagarono in tutta Europa, prodotte da manifatture come Royal Crown Derby, Meissen, Imari, Royal Bayreuth, Limoges, creando una moda che riuniva al tempo stesso eleganza e virilità. Non solo: visto che la questione riguardava anche altre bevande calde come brodo, caffé, ecc. si crearono pure dei cucchiai per i baffi e dei guardiabaffi portatili, che uno poteva adoperare su qualsiasi bicchiere, tazza o coppa.
Con la prima guerra mondiale però i baffoni cominciarono a passare di moda soprattutto tra i militari (l’esercito inglese ritirò il suo obbligo di portare i baffi nel 1916) per un motivo estremamente pratico (ma salutare!): i baffi non permettevano un utilizzo efficace delle maschere antigas…